Fiducia,legalità, democrazia Mente locale: Resoconto poetico del gruppo

I sovrumani silenzi

si rompono in Cascina Roccafranca

cerchiamo l’inizio di una festa

che non finisca mai,

cerchiamo accoglienza e

una finestra sul quartiere.

 

Fiducia, legalità e democrazia

ma non sul posto di lavoro,

ma non nelle famiglie,

anzi,

uno morto, e due salvi per miracolo

dopo una caduta da trenta morti,

proprio l’altro ieri a Torino,

morti sul lavoro, morti bianche

come se la morte non fosse sempre nera,

amore criminale, slogan televisivo

ha fatto fare ad Alfina un volo dal terzo piano

proprio qui, in via Dina, alla porta accanto,

da Juàrez a Mirafiori nord

un feminicidio planetario.

 

Oggi bisogna considerare

il dott. Befera

un eroe contemporaneo,

contro l’evasione fiscale

prima piaga sociale,

sento in radio

che gli operai

guadagnano più dei padroni,

viviamo in un mondo alla rovescia

e la cosa grida vendetta,

corruzione, nepotismo ed evasione fiscale

non c’è più giustizia sociale.

 

La democrazia è un trucco

tra maggioranza e minoranza,

è una questione d’elite,

se l’uno non è libero

non lo sono neanche i molti.

 

 

Democrazia

strada maestra

per l’indipendenza e l’autonomia

per l’autodeterminazione dei popoli,

democrazia

argine forte alla pornocrazia,

al servilismo della plutocrazia.

 

 

Vi racconto

la non-democrazia,

eravamo tre sorelle e

io l’ultima, forse

la non desiderata,

nella mia famiglia

mi sentivo abbandonata,

faccio la mia di famiglia,

mi sposo ma ancora

non c’è democrazia,

io accettavo,

subivo decisioni altrui,

madre divento

di due splendidi figli,

e peggiora la democrazia

sia come madre,

sia come donna,

sempre in subordinazione e

mi ribello,

grandi cazzate e

finisco paziente psichiatrica e

mi trovo senza famiglia,

senza star bene con me stessa

ecco la mia non-democrazia.

 

Senza regole

non c’è democrazia,

tra anarchia e tirania

c’è la psichiatria,

ho fatto il soldato

ho la patente

ho due qualifiche,

ma dicono che sono pazzo,

e i genitori della mia ragazza

mi pregiudicano,

dicono che sono pazzo e

non vado bene per lei,

questo mi fa star veramente male,

il pregiudizio e la mancanza di fiducia.

 

 

 

Non c’è democrazia

tra le mura domestiche

e neanche nel linguaggio,

tra le parole,

paziente psichiatrico e delirio

sono parole ormai antidemocratiche

nascondono e nutrono il pregiudizio,

bisogna spaccare le parole

o inventarne delle nuove,

non c’è democrazia

neanche dentro di me,

nella mia interiorità

abitata da maggioranze e minoranze,

c’è un io tirano

non c’è democrazia.

 

In teatro porto il suicidio

suicidio tra i giovani

tradimento totale della fiducia

un amico suicida

volevo trovare una risposta

ma ho trovato una favola,

fatta di gesti, oggetti e parole

c’è chi parte e c’è chi resta

e a quest’ultimi gli rimane una domanda

senza una possibile risposta.

 

Ma la democrazia,

sarà mica una malattia?

 

 

 

 

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